Brescia 14 giugno: questa mattina il comitato contro gli sfratti di Brescia e provincia ha bloccato lo sfratto della famiglia di Kemal in corso Garibaldi 49 in citta’ ; in uno spazio di circa 36 mq a piano terra, ubicato in uno stretto vicolo di corso Garibaldi, vivono 5 persone, marito e moglie con 3 bambini di 9-7 e 5 anni. Il canone di affitto mensile e’ di 370 euro per un locale che non e’ un appartamento ma un negozio (la stanza dove dormono non ha finestre ma una vetrina con serranda a griglia). Lo sfratto e’ stato rinviato al 19 luglio.
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SABATO 12 GIUGNO PRESIDIO IN PREFETTURA PER LA SANATORIA E CONTRO IL RAZZISMO ISTITUZIONALE
Sabato 12 giugno alle ore 10 si svolgera’ nel cortile della Prefettura di Brescia un presidio organizzato dalle associazioni degli immigrati e antirazziste di Brescia e provincia e dal coordinamento antirazzista di Montichiari, per protestare contro i provvedimenti e le ordinanze razziste di diversi comuni bresciani e contro i ritardi e i dinieghi che stanno caratterizzando la regolarizzazione per colf e badanti (la cosiddetta sanatoria colf e badanti del settembre scorso).sentiamo l’intervista di radio onda d’urto all’Avvocato Manlio Vicini, uno dei legali dell’Associazione Diritti per tutti
MONTICHIARI: VIOLENZA DELLA POLIZIA LOCALE CONTRO UNA DONNA AFRICANA
Un grave atto di violenza istituzionale e’ stato compiuto martedi’ scorso (8 giugno) a Montichairi contro una donna africana. Emilia, questo il suo nome, si era recata in Comune per chiedere chiarimenti sulla richiesta di residenza del fratello. Anche in questo caso il vicesindaco Rosa si e’ rifiutato di ricevere la donnae ha chiamato alcuni agenti della polizia locale che hanno obbligato Emilia a uscire dal Municipio e a seguirli; quando si e’ rifiutata di salire sulla macchina della polizia senza sapere dove l’avrebbero portata e di cosa era accusata , un agente l’ha aggredita e, nel tentativo di ammanettarla, l’ha scaraventata a terra rompendole un braccio. La migrante e’ stata poi trattenuta dolorante al comando dei vigili per ore senza ricevere cure e solo quando e’ stata portata in ospedale i medici hanno potuto ingessarla. Emilia a questo punto e’ stata nuovamente portata al comando e trattenuta ancora senza acqua ne’ cibo. Al momento del rilascio si e’ vista notificare una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Il coordinamento antirazzista di Montichiari ha organizzato per oggi giovedi’ 10 giugno alle ore 18 un presidio davanti al municipio per dire che Emilia non ha commesso alcun reato, per esprimere solidarieta’ ad Emilia e dire no al razzismo istituzionale.
DECINE DI PERSONE MOBILITATE CONTRO GLI SFRATTI A GUSSAGO E CARPENEDOLO
Anche questa mattina, giovedi’ 10 giugno, quasi cento persone (immigrati sotto sfratto e compagni-e del Comitato contro gli sfratti, Associazione Diritti per tutti e Associazione A Sinistra a Gussago) si sono mobilitate per impedire che due famiglie venissero gettate in strada a Carpenedolo e a Gussago, in provincia di Brescia. Nel primo paese un presidio di oltre 30 persone ha bloccato lo sfratto che e’ stato rinviato dall’ufficiale giudiziario al 20 luglio: per Chambi Mohammed e la sua famiglia, moglie e tre bambini di 5, 3 anni e 6 mesi si apre cosi’ lo spiraglio per una trattativa che coinvolgera’ anche il tavolo interistituzionale in Prefettura. A Gussago circa cinquanta persone si sono trovate davanti all’appartamento abitato da Salam,operaio in mobilita’, da sua moglie e dai figli, tre femmine di 13, 11 e 10 anni ed un bambino di 2 anni; successivamente il presidio si e’ spostato in Comune dove si e’ svolto un incontro con l’Assessore ai servizi sociali e con il segretario generale. Il rappresentante della giunta ha comunicato la notizia che lo sfratto era stato rinviato all’8 luglio ed ha garantito un eventuale sostegno economico alla famiglia nel caso si reperisse un nuovo appartamento; anche di questo caso sara’ interessato il tavolo interistituzionale provinciale. La lotta continua: lunedi’ 14 giugno il movimento di lotta sara’ in citta’ per bloccare lo sfratto della famiglia di Kamel, moglie e tre bambini di 9, 7 e 4 anni; appuntamento dalle ore 9 in corso Garibaldi 9 a Brescia
OGGI A BRESCIA BLOCCATI E RINVIATI 5 SFRATTI
Oggi 8 giugno, il Comitato contro gli sfratti e l’Associazione Diritti per tutti hanno bloccato 3 sfratti: uno a Carpenedolo nei confronti di una famiglia di origine tunisina, composta da un operaio saldatore, da sua moglie incinta di 5 mesi e da un bambino di 3 anni; il padre era stato licenziato proprio dal proprietario di casa per mancanza di lavoro un anno fa e ultimamente aveva trovato solo occupazioni precarie attraverso le agenzie interinali. Un presidio di una trentina di persone ha impedito lo sfratto (era il terzo accesso dell’ufficiale giudiziario) nonostante la presenza di tre pattuglie di carabinieri e di 4 agenti della polizia locale. Lo sfratto e’ stato rinviato al 23 luglio. A Brescia erano previsti due sfratti in via Degli Artigiani 9 nello stabile di proprieta’ della famiglia Gnutti-Di Mezza (la famiglia dell’assessore al bilancio Fausto Di Mezza): in questi casi si trattava di un operaio marocchino che lavora in una fonderia di Castegnato e di una famiglia di un altro operaio di origine algerina che lavora alla fonderia Montini di Roncadelle, con moglie e tre bambini di 7, 5 e 3 anni. I due lavoratori sono stati sfrattati solo per un ritardo di due mesi nel pagamento dell’affitto, che poi era stato saldato. E’ evidente la volonta’ di cacciare tutti gli abitanti dello stabile: nelle tre palazzine della stessa proprieta’ si contano circa 25 appartamenti sfitti su 58. Un presidio di una cinquantina di manifestanti, persone sotto sfratto ed attivisti, ha impedito l’esecuzione degli sfratti che i legali della proprietaria (suo figlio e sua nipote) insistevano a richiedere all’ufficiale giudiziario e alle forze dell’ordine che, chiamate, non si sono fatte vedere. Gli sfratti sono stati cosi’ rinviati al 27 luglio. Infine da segnalare che due sfratti erano stati rinviati ieri quando gia’ erano pronti i presidi: a Sale Marasino per l’intervento dell’Amministrazione comunale che ha trovato un accordo con la proprieta’ per rinviare l’esecuzione in attesa che le istituzioni a livello provinciale trovino una soluzione definitiva per la famiglia Bouchnafa (vedi articoli sotto); a Montichiari invece l’Associazione Diritti per tutti ha trovato nella proprietaria e in suo figlio degli interlocutori sensibili alla problematica sociale ed umana della famiglia di inquilini e si e’ concordato il quarto rinvio dello sfratto, anche in questo caso auspicando una soluzione politica da parte delle istituzioni competenti a livello provinciale. Prossimi appuntamenti per i presidi antisfratto giovedi’ 10 giugno alle ore 9 ancora a Carpenedolo in via Cavour 3-b e a Gussago in via Roma 30 dove ci sara’ anche la presenza solidale dell’Associazione A sinistra del paese.
OCCUPAZIONE HOTEL CAPRIOLO: LA LOTTA VINCE
occupazione hotel capriolo: e' stata trovata una sistemazione alternativa per gli occupanti
OCCUPATO L’ ALBERGO SIRIO (EX CAPRIOLO) AL CARMINE
La casa è un diritto. Nel pomeriggio del 28 maggio decine di senza casa di origine immigrata hanno occupato l’hotel Sirio (ex Capriolo) in via Capriolo a Brescia nel popolare e interculturale quartiere del centro storico della citta’. L’occupazione e’ stata accolta dalle tantissime persone che affollavano i negozi di via Battaglie e di via Capriolo con applausi e manifestazioni di solidarieta’ e di appoggio. Le persone e famiglie che sono entrate nella ventina di stanze dell’hotel sono sfrattati che dormivano in macchina, nei treni alla stazione o in sistemazioni di fortuna. In serata una delegazione del Comitato contro gli sfratti e’ stata ricevuta dal Prefetto e dal Questore per aprire un tavolo di trattativa: le autorita’ hanno comunicato che l’occupazione non potra’ continuare ma si sono impegnate a trovare una soluzione alternativa per i senza casa; il comitato contro gli sfratti ha replicato che non si abbandonera’ l’occupazione fino a quando non verranno trovate sistemazioni dignitose per queste persone. Di seguito il comunicato degli occupanti:
PRESIDIO PER IL DIRITTO ALLA CASA AL CONVEGNO ALER
presidio contro gli sfratti al convegno dell'aler per incontrare l' assessore alla casa della Regione Lombardia
L’11 maggio a Montichiari e a Brescia
11 maggio, Montichiari: alle 9 del mattino un folto gruppo di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato contro gli sfratti danno vita ad un presidio davanti alla casa a rischio di sgombero per morosità abitata dalla famiglia di un operaio di origine ghanese e con cittadinanza italiana. Presenti molte persone nella stessa condizione, che così hanno messo in campo l’ennesima azione di solidarietà e mutuo soccorso per il diritto alla casa. E’ stato evitato che la famiglia di Francis (moglie e due figli, uno di soli 7 anni) fosse messa in mezzo alla strada. Per altro i proprietari dell’appartamento hanno mostrato disponibilità a riformulare il contratto di locazione a condizione che le istituzioni forniscano un supporto economico al pagamento dell’affitto fino a quando Francis non avrà trovato un nuovo lavoro. All’arrivo dell’ufficiale giudiziario l’esecuzione dello sfratto è stata rimandata di circa un mese, fino all’8 giugno, quando si avrà un’altra giornata importante per portare a soluzione positiva questa situazione.
ANCORA MULTE RAZZISTE CONTRO I GIOCATORI DI CRICKET
L’associazione Diritti per tutti in una conferenza stampa tenutasi presso gli studi di Radio onda d’urto martedi 3 maggio ha denunciato nuove multe razziste elevate martedi’ 27 aprile nei confronti di quattro giovani di origine pachistana che stavano giocando a cricket in un’area verde di Via Sorbana, adiacente l’argine del fiume Mella nei pressi di Via Milano. Le contravvenzioni (130 euro a testa, un vero salasso per lavoratori precari che guadagnano 25 euro al giorno con la distribuzione di pubblicita’ casa per casa) sono ingiuste e discriminatorie: questi ragazzi sono stati multati perche’ soggetti non graditi a questa amministrazione in quanto di origine immigrata, non perche’ stavano facendo qualcosa di male. I giovani infatti stavano giocando in un’area verde priva di panchine o giochi per i bambini ed assolutamente deserta; il gioco del cricket, praticato peraltro con la pallina da tennis e non con quella pesante regolamentare, non rappresentava quindi un pericolo per nessuno. Le contravvenzioni mostrano tutto il loto intento persecutorio e vessatorio nei confronti dei giovani provenienti da famiglie immigrate;comunque queste multe non saranno pagate: tramite gli avvocati dell’Associazione si richiedera’ al sindaco di Brescia l’annullamento. Sottolineiamo che a distanza di 6 mesi dalla contravvenzione del 13 settembre al Parco del Pescheto contro il giocatore della nazionale italiana di cricket Fida Hussain la richiesta di annullamento allora inoltrata dall’Associazione non ha ancora avuto risposta: il sindaco ha paura di respingere la nostra richiesta di annullamento perche’ sa che il suo rigetto sarebbe impugnato con un ricorso che porterebbe ad una bocciatura del nuovo regolamento di polizia urbana; un regolamento che si presta alle interpretazioni arbitrarie e discriminatorie. I giovani continueranno in ogni caso a praticare, in modo attento e scrupoloso dell’incolumita’ altrui, una sana attivita’ sportiva ed una altrettanto sana disobbedienza nei confronti del regolamento liberticida