Donatella resta in casa

Questa mattina una decina di agenti della polizia locale di Brescia, in borghese ed in divisa (mandati da chi? da quale assessore?) ha accompagnato una funzionaria dell’ALER per sbattere fuori di casa Donatella e sua figlia diciottenne. La famiglia ha passato un brutto periodo, sia dal punto di vista del reddito che per altri problemi, e non ha pagato per molti mesi l’affitto dell’appartamento nella torre di via Raffaello, a San Polo. La loro situazione è ben nota ai servizi sociali del Comune di Brescia. Ora Donatella ha trovato un lavoro e intende pagare l’affitto ed anche rateizzare gli arretrati. Eppure questa mattina  volevano sfrattarla, anche dopo aver saputo della sua disponibilità che l’assistente sociale preposto  per altro non aveva trasmesso. La direttrice dell’ALER infatti ha ordinato di procedere, una responsabile dei servizi sociali del comune se n’è lavata le mani, le due donne sarebbero finite al dormitorio! L’intervento dell’Associazione Diritti per tutti ha però bloccato l’esecuzione: chiamando con un appello, tramite Radio onda d’urto, sono arrivati subito una decina di solidali che si sono posti davanti alla porta dell’appartamento al quattordicesimo piano ed altri ancora stavano arrivando.  A quel punto l’ufficiale giudiziario, con buon senso, ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per eseguire lo sfratto e l’ha rinviato al prossimo 27 novembre, per dar tempo di perfezionare la trattativa con l’ALER. Se la direzione di questo ente non accetterà la proposta di Donatella e non cancellerà lo sfratto, in autunno l’Associazione ha già annunciato una mobilitazione generale ed un robusto picchetto.