11 maggio, Montichiari: alle 9 del mattino un folto gruppo di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato contro gli sfratti danno vita ad un presidio davanti alla casa a rischio di sgombero per morosità abitata dalla famiglia di un operaio di origine ghanese e con cittadinanza italiana. Presenti molte persone nella stessa condizione, che così hanno messo in campo l’ennesima azione di solidarietà e mutuo soccorso per il diritto alla casa. E’ stato evitato che la famiglia di Francis (moglie e due figli, uno di soli 7 anni) fosse messa in mezzo alla strada. Per altro i proprietari dell’appartamento hanno mostrato disponibilità a riformulare il contratto di locazione a condizione che le istituzioni forniscano un supporto economico al pagamento dell’affitto fino a quando Francis non avrà trovato un nuovo lavoro. All’arrivo dell’ufficiale giudiziario l’esecuzione dello sfratto è stata rimandata di circa un mese, fino all’8 giugno, quando si avrà un’altra giornata importante per portare a soluzione positiva questa situazione.
ANCORA MULTE RAZZISTE CONTRO I GIOCATORI DI CRICKET
L’associazione Diritti per tutti in una conferenza stampa tenutasi presso gli studi di Radio onda d’urto martedi 3 maggio ha denunciato nuove multe razziste elevate martedi’ 27 aprile nei confronti di quattro giovani di origine pachistana che stavano giocando a cricket in un’area verde di Via Sorbana, adiacente l’argine del fiume Mella nei pressi di Via Milano. Le contravvenzioni (130 euro a testa, un vero salasso per lavoratori precari che guadagnano 25 euro al giorno con la distribuzione di pubblicita’ casa per casa) sono ingiuste e discriminatorie: questi ragazzi sono stati multati perche’ soggetti non graditi a questa amministrazione in quanto di origine immigrata, non perche’ stavano facendo qualcosa di male. I giovani infatti stavano giocando in un’area verde priva di panchine o giochi per i bambini ed assolutamente deserta; il gioco del cricket, praticato peraltro con la pallina da tennis e non con quella pesante regolamentare, non rappresentava quindi un pericolo per nessuno. Le contravvenzioni mostrano tutto il loto intento persecutorio e vessatorio nei confronti dei giovani provenienti da famiglie immigrate;comunque queste multe non saranno pagate: tramite gli avvocati dell’Associazione si richiedera’ al sindaco di Brescia l’annullamento. Sottolineiamo che a distanza di 6 mesi dalla contravvenzione del 13 settembre al Parco del Pescheto contro il giocatore della nazionale italiana di cricket Fida Hussain la richiesta di annullamento allora inoltrata dall’Associazione non ha ancora avuto risposta: il sindaco ha paura di respingere la nostra richiesta di annullamento perche’ sa che il suo rigetto sarebbe impugnato con un ricorso che porterebbe ad una bocciatura del nuovo regolamento di polizia urbana; un regolamento che si presta alle interpretazioni arbitrarie e discriminatorie. I giovani continueranno in ogni caso a praticare, in modo attento e scrupoloso dell’incolumita’ altrui, una sana attivita’ sportiva ed una altrettanto sana disobbedienza nei confronti del regolamento liberticida
11 maggio Montichiari no agli sfratti
Martedì 11 maggio nel paese di Montichiari, in via Battisti 51, alle ore 9, è previsto lo sfratto di una famiglia in condizione di morosità incolpevole da quasi un anno. Il padre, operaio di origine ghanese e con cittadinanza italiana, residente regolarmente in Italia da tantissimi anni, ha perduto il lavoro in fabbrica all’inizio del 2009, proprio quando la crisi economica ha cominciato a imperversare anche nel tessuto produttivo e sociale bresciano. La famiglia è composta anche dalla moglie e da due figli studenti.
Per l’esecuzione dello sfratto è previsto l’intervento della polizia, senza che la famiglia in questione abbia alcuna alternativa abitativa e senza che le istituzioni di Montichiari abbiano preso provvedimenti efficaci nel dare sostegno a questa come alle altre famiglie in difficoltà residenti in paese, tanto meno a quelle che negli anni sono arrivate da altre parti del mondo.
Prosegue la mobilitazione per il diritto alla casa
Anche il 29 aprile a Brescia e provincia è stato caratterizzato da importanti iniziative di lotta contro gli sfratti.
Al mattino a Castegnato una trentina di persone (attivisti del comitato per il diritto alla casa, per lo più migranti sotto sfratto) hanno impedito che una famiglia italiana, composta da una donna e dai suoi due figli, fosse sbattuta in mezzo alla strada.
Nel pomeriggio invece circa 60 attivisti del comitato (presenti in questo caso anche alcune famiglie) hanno occupato l’atrio della sede territoriale bresciana della Regione Lombardia per chiedere un considerevole incremento dei fondi a sostegno del reddito delle persone in condizione di morosità incolpevole, l’eliminazione delle norme discriminatorie che escludono i migranti dall’erogazione dei bonus per il caro-affitti e interventi concreti ed urgenti per far fronte all’emergenza sfratti. Una folta delegazione di sfrattati ha incontrato i funzionari della Regione Cannillo e Pelizzari per fare presente la vera e propria emergenza che anche a Brescia la crisi sta causando sul versante del diritto all’abitare. La rappresentanza degli sfrattati ha chiesto ai funzionari della Regione Lombardia di mettere a conoscenza la Giunta regionale delle rivendicazioni alla base della protesta.
ASSEMBLEA RETE ANTISFRATTO
LUNEDÌ 26 APRILE H 20.00 PRESSO IL CSA MAGAZZINO 47, VIA INDUSTRIALE 10 (BS)
Il 22 aprile è stata un’altra importante giornata di mobilitazione contro gli sfratti a Brescia, una delle più intense. In mattinata è stato presidiato un appartamento in via Moretto, dove vive una famiglia di origine egiziana con 3 bambini, il più piccolo di soli 4 mesi. Il presidio è terminato nel modo migliore, vale a dire con l’annuncio, da parte della proprietaria, del ritiro dell’ingiunzione di sfratto.
Relazione sull’incontro in Prefettura
I dati forniti dalle organizzazioni sindacali e diffusi dalla stampa locale evidenziano che negli ultimi anni il problema casa a Brescia e provincia è diventato una vera e propria emergenza sociale: nel 2009 gli sfratti in provincia di Brescia sono stati oltre 2mila, 565 solo nella città capoluogo, con un aumento del 60% rispetto al 2008, quando gli sfratti già erano saliti a 1.128 (il doppio in rapporto al 2006). Nel 2008 Brescia si è collocata al secondo posto assoluto in Lombardia, dopo Milano, per numero delle ingiunzioni di sfratto.
Nel solo gennaio 2010 gli sfratti a Brescia e provincia sono stati ben 326, con un aumento dell’80% su base annua rispetto al 2009.
In circa il 90% dei casi queste ingiunzioni di sfratto sono motivate dalla condizione di morosità, che a sua volta negli ultimi anni è molto spesso conseguenza diretta della messa in cassa integrazione, della perdita del lavoro, della precarietà e insufficienza del reddito degli affittuari. Tantissimi lavoratori, cittadini, famiglie non ce la fanno più a pagare gli affitti spesso troppo elevati del mercato privato (i canoni continuano a crescere e arrivano spesso a 500-600 € mensili per mono e bilocali), in un contesto di insufficiente disponibilità di alloggi di edilizia residenziale pubblica e a canone sociale.
Non è solo il numero elevato e crescente dei casi di sfratto per morosità incolpevole a denunciare le gravi criticità attuali della questione casa a Brescia. Infatti, anche chi ha acceso un mutuo per l’acquisto della prima casa da tempo fatica a sostenere le rate e finisce con il subire la requisizione dell’abitazione, tanto che nel 2009 a Brescia le insolvenze nel pagamento dei mutui sono triplicate.
Per chi scrive, per l’Associazione Diritti per Tutti, non sono solo i dati disponibili a descrivere una situazione di emergenza. A rendere ineludibile il problema sono soprattutto le persone della città e della provincia, spesso famiglie con bambini, che da mesi hanno cominciato a rivolgersi all’Associazione numerosissime e con frequenza tuttora in costante aumento per chiedere sostegno a fronte di un’ingiunzione di sfratto e del rischio di perdere la casa.
BLOCCARE GLI SFRATTI
NO AGLI SGOMBERI DELLA POLIZIAPER UNA SOLUZIONE POLITICA ALL’EMERGENZA CASA
Todas las personas que tienen problemas con la vivienda que no pueden pagar más el alquiler o el préstamo debido a que han perdido su empleo, que han sido evincted, se reunirá el jueves 8 de abril a las 8.00 pm en el centro sociale Magazzino,47 a través de industriale 10, brescia para poner fin a los desalojos, y por el derecho a la vivienda. organizado por la Associazione diritti per tutti.
Assemblee de toutes les personnes qui ont des problemes de logement, qui ne reussissent plus a payer leur loyer ou a rembourser leur emprunt parce q’ils sont sans travail ou sous le coup d’une mesure d’expulsion. pour blouquer les expulsion et pour le droit au logement. Geudi 8 avril a h 20.00 au centro sociale magazzino 47, via Industriale 10, brescia. (près de via Milano) Assemblee organisee per l’association “diritti per tutti”
NO AL RAZZISMO ISTITUZIONALE
per contrastare le delibere amministrative, il regolamento di polizia urbana e le ordinanze in tema di “sicurezza” adottate dal l’Amministrazione Giraudini (PDL – Lega) a Villa Carcina, così come stanno facendo altre giunte dello stesso stampo in altri comuni bresciani,
MANIFESTAZIONE PROVINCIALE ANTIRAZZISTA
sabato 10 aprile alle ore 14,30 a Villa Carcina
concentramento nel piazzale del Municipio di Villa
Più di 2mila sfratti a Brescia e provincia nel 2009
Un ulteriore forte aumento nel 2010
Anche a Brescia migliaia di sfratti stanno colpendo persone migranti e italiane in cassa integrazione, con reddito precario o senza più lavoro. Lavoratori, cittadini, famiglie che non ce la fanno più a pagare affitti altissimi imposti dal mercato e dalla speculazione in un contesto di grave insufficienza di case a canone sociale.
In questa situazione anche chi ha acceso un mutuo per l’acquisto della prima casa fatica a sostenere le rate e finisce con il subire la requisizione dell’abitazione.
ORDINANZA ANTI-MIGRANTI DEL SINDACO DI CALCINATO – VOLANTINAGGIO IN PIAZZA MERCOLEDI’ 31 MARZO 2010
Il 3 marzo scorso a Calcinato (BS) il Sindaco Marika Legati (PDL-LEGA) ha emesso un’ordinanza che impone limiti di reddito per la concessione della residenza ai migranti. Nel provvedimento sono inserite anche delle superfici minime delle abitazioni, variabili a seconda dei componenti il nucleo familiare. Tutto ciò riguarda solo gli stranieri e non gli italiani. Secondo noi è un atto grave e disciminatorio, che si pone nella scia di provvedimenti simili adottati in altri comuni bresciani e definiti da molti come RAZZISMO ISTITUZIONALE.